Progetto Educativo della scuola Primaria Paritaria “Santa Chiara”
Premessa
Il Progetto Educativo della Scuola Primaria Paritaria Santa Chiara rappresenta il cuore della nostra proposta formativa, pensato per accompagnare ogni bambino in un percorso di crescita globale, armonioso e stimolante. Basandoci sul rispetto della sua unicità e valorizzando le sue potenzialità, promuoviamo un apprendimento attivo e responsabile che mira a sviluppare competenze, autonomia e responsabilità, con uno sguardo attento al benessere personale e sociale. Attraverso un ambiente accogliente e metodologie attente, ogni alunno è al centro dell’esperienza educativa della nostra scuola, per trasformarlo in adulto responsabile domani.
La Scuola, gestita dalla Congregazione delle Suore Francescane di santa Chiara, comprendendosi come parte del sistema scolastico italiano, intendono contribuire con la loro offerta di educazione – formazione – istruzione ad attuare i principi della Costituzione per quanto riguarda lo sviluppo della persona e l’affettiva partecipazione dei cittadini alla vita sociale.
Si colloca inoltre in continuità con la tradizione pedagogica della Congregazione che fin dalle sue origini ha visto nella formazione dei giovani uno dei principali strumenti per la sua missione di servizio alla promozione umana e cristiana.
Sulla base di questo Progetto Educativo e in ottemperanza alle indicazioni del DPR 8.3.99 art. 3,3.1 e del DM 19.07.99 n. 179 art. 2 la scuola si impegna nel Piano dell’Offerta Formativa, a:
- fare in modo che i processi educativi attuati dalla scuola si incentrano sui bisogni degli alunni, per realizzare oggettivamente il “diritto allo studio” (progettazione educativa)
- valorizzare la progettualità individuale e collegiale degli insegnanti, adottando un metodo di lavoro nei consigli di classe che realizzi, attraverso la progettazione collegiale, la programmazione e il controllo, gli obiettivi reali di crescita del sistema (progettazione curricolare)
- porre attenzione alle continue innovazioni dei processi didattici, elemento essenziale della progettualità docente, individuando anche possibili attività integrative, così da venire incontro alla domanda di formazione degli alunni (progettazione extracurricolare)
- organizzare un servizio scolastico trasparente e, attraverso attività specificamente destinate al sostegno e alla rimotivazione, orientamento all’accoglienza, alla responsabilizzazione e alla valorizzazione delle risorse (progettazione organizzativa).
Alla base dell’ attività la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria si riconoscono in questo Progetto Educativo condividono l’impegno dell’educazione, intesa come azione volta a promuovere, attraverso la competenza professionale degli educatori, il pieno sviluppo della persona, la consapevolezza della propria identità, comportamenti di reciproca fiducia e di dialogo, il rispetto per la diversità, la testimonianza di valori condivisibili, la continuità formativa e la collaborazione tra
scuola e famiglia.
Poiché obiettivo specifico della Scuola è la trasmissione di “cultura” esse assumono l’impegno di una formazione culturale che tenga unite le due dimensioni: quella umanistica, volta più alla riflessione sull’uomo e i valori, e quella tecnica, volta più a formare competenze professionali.
Questo nella convinzione che una formazione integrale della persona comporta al tempo stesso conoscenze (relative al sapere), competenze (relative al saper fare, saper tradurre in atto le conoscenze) e capacità ( saper essere, ossia strutture stabili della personalità che permettano relazioni costruttive).
Nel programmare le proprie attività, inoltre la scuola intende tener conto delle esigenze del territorio, in particolare del contesto sociale e lavorativo nel quale si collocano e operano.
In questa prospettiva i due ordini di Scuola si presentano con le seguenti caratteristiche:
- intendono offrire un servizio senza finalità di lucro, in risposta ai bisogni emergenti del contesto territoriale, a vantaggio degli alunni e senza discriminazioni.
- si fondano su autonomia pedagogica e organizzativa, nel rispetto delle norme vigenti e con l’impegno di una formazione-aggiornamento permanenti;
- garantiscono condizioni di assolvimento dell’obbligo scolastico, con particolare attenzione al “diritto allo studio” di soggetti in situazioni di svantaggio;
- affermano la loro ispirazione ideale ai valori dell’educazione cristiana, secondo il Vangelo, nella ricerca di formare persone capaci di scelte libere, rispettose degli altri e consapevoli delle loro responsabilità.
La Scuola S. Chiara è istituita nel Comune di Marino – frazione di Santa Maria delle Mole (Roma) sin dall’inizio dell’anno scolastico 1962/63.
La zona cominciava appena a popolarsi ed era urgente iniziare l’opera di educazione dell’Infanzia. Ci mettemmo a disposizione attuando così il carisma della nostra Fondatrice, che, in armonia con gli intenti della Chiesa e con le esigenze del popolo di Dio, si realizza particolarmente con la conduzione di scuole e Istituti di educazione.
Gli elementi costanti della tradizione sono identificabili:
• nel senso della comunità, intesa come luogo di comunione d’intenti e di condivisione di valori, di cultura e di risorse che ha generato e continua ad alimentare la vita nella scuola
autonoma dei Castelli romani; ad essa la scuola è legata dall’appartenenza spirituale e dalla solidarietà del servizio;
• nell’attenzione alla famiglia, intesacene soggetto verso cui compiere il dovere primario dell’educazione e dell’istruzione dei figli; nella nostra scuola le famiglie sono chiamate ad assumere e a svolgere il loro ruolo educativo;
• nella centralità del bambino, soggetto attivo che deve crescere per ampliare gli orizzonti, per conquistare l’autonomia, per realizzare pienamente se stesso, la propria identità;
• nel ruolo curriculare dell’educazione: l’educazione è infatti intesa come azione di
promozione del pieno sviluppo della persona attraverso la testimonianza dei valori, la parola, la competenza professionale delle educatrici, l’opera delle famiglie e della comunità.
La nostra scuola si propone, pertanto ai genitori, alle educatrici, alla Chiesa “particolare”, agli amministratori locali, ai cittadini come occasione di riflessione sul significato di una realtà dei Castelli, sia per ciò che è e che rappresenta nella coscienza comunitaria di tante persone.
Il progetto educativo costituisce l’elemento di sintesi tra novità e di intervento e comunità.
La novità e perenne perché attinge alla verità rivelata da Dio in Gesù Cristo; la continuità è la tradizione operativa della novità: ne precisa gli obiettivi sul piano culturale, educativo e didattico.
L’Istituto, secondo lo spirito delle origini, ha sempre prestato molta attenzione al contesto socio – culturale ecclesiale, attuando scelte coraggiose di cambiamento.
Oggi il plesso scolastico dell’Istituto Santa Chiara comprende:
• La scuola dell’Infanzia Paritaria (3 sezioni)
• La Scuola Primaria Paritaria (5 classi)
Essa si configura come:
– scuola paritaria, che concorre alla formazione dell’uomo e del cittadino con un’azione educativa tesa a promuovere negli alunni la maturità, l’autonomia, la responsabilità e la preparazione di professionisti competenti e qualificati.
– scuola aperta a tutti, con attività di supporto nel processo di crescita intellettuale e morale, senza preclusioni ideologiche, sociali, razziali o circa il contesto di provenienza.
– scuola impegnata, che collegandosi alle radici e alla tradizione sopra delineata si pongono a servizio degli alunni e delle loro famiglie, offrendo una proposta di educazione umana integrale, una valida qualificazione, la possibilità di impostare la vita su una scelta cristiana matura, la collaborazione a realizzare una società più giusta e umana.
Da questa identità scaturiscono le finalità per una comunità educativa:
1. La dimensione individuale
La maturità e l’armonia della personalità dipendono dal fatto che tutte le potenzialità (corporeità, sensibilità, affettività, intelligenza e volontà) siano sviluppate in un clima di libertà. Questo impegna la comunità educativa:•
- promuovere e sollecitare conoscenze solide,
- aiutare ad assumere progressivamente responsabilità
- accrescere ed incoraggiare autostima, fiducia, senso di sicurezza, interesse e voglia di apprendere.
2. La dimensione interpersonale
Il rapporto con gli altri è è costituito dallo sviluppo della persona, poiché solo una vera capacità di comunicazione permette maturazione equilibrata. Questo impegna la comunità educativa a:
- • favorire a tutti i livelli (tra insegnanti, alunni, tra insegnanti e alunni, tra scuola e famiglia) rapporti costruttivi fatti di apertura e di dialogo, di collaborazione, di fiducia e rispetto.
• operare per ridurre dispersione e a abbandono, puntando più sul recupero e sul sostegno.
• favorire iniziative per rendere la scuola “produttrice di cultura” aperta anche all’esterno.
3. La dimensione storico – culturale
La consapevolezza dell’importanza di radicarsi in una porzione di società idealmente connessa a tutto il mondo si traduce, sul piano formativo in una visione di realtà aperta e rispettosa, plurastica e tollerante.
Questo impegna la comunità educativa a:
- favorire l’acquisizione di strumenti di analisi adeguati a cogliere aspetti positivi e negativi
della realtà, e la pluralità di valori e prospettive. - promuovere atteggiamenti di recupero rispetto alla diversità, pur nella serietà di confronto.
- promuovere iniziative di “autonomia” della scuola, anche attraverso rapporti con Enti del territorio
- stimolare all’impegno sociale
La stessa consapevolezza di appartenere ad una comunità comporta l’assunzione di una responsabilità personale nei confronti sia delle persone che delle cose.
Questo impegna la comunità educativa a:
- promuovere la capacità di interagire in modo costruttivo, con contributi personali in ambito di libera discussione, disponibile al confronto con opinioni e contesti diversi.
- promuovere la capacità di partecipare alla elaborazione di progetti e di assumersi responsabilità diretta
- aiutare ad accettare in modo positivo il nuovo
- aiutare a conoscere e a rispettare le diversità culturali
- aiutare a cogliere il valore della legalità come fattore di corretta convivenza
- aiutare ad attuare processi di valutazione e di autovalutazione
Come capacità di interrogarsi sul senso ultimo dell’esistenza e come disponibilità ad accogliere, nella ricerca di risposte, la proposta della parola rivelatrice di Dio.
Questo impegna la comunità educativa a:
- favorire l’acquisizione di conoscenze serie e corrette sul fatto religioso e in particolare sulla persona e il messaggio di Gesù Cristo, sulle forme storiche del cristianesimo, che aiutino nella ricerca del senso dell’esistenza e conducono a libere e motivate scelte
- aiutare nella formazione di atteggiamenti ispirati ad una religiosità autentica, quali l’amore per la verità e il desiderio di cercarla, la capacità di stupirsi e di contemplare, il senso del mistero, la capacità di autentico rispetto e tolleranza nei confronti delle altrui posizioni
- promuovere la capacità di sintesi tra fede e cultura
Come capacità di interrogarsi sul senso ultimo dell’esistenza e come disponibilità ad accogliere, nella ricerca di risposte, la proposta della parola rivelatrice di Dio.
Questo impegna la comunità educativa a:
- favorire l’acquisizione di conoscenze serie e corrette sul fatto religioso e in particolare sulla persona e il messaggio di Gesù Cristo, sulle forme storiche del cristianesimo, che aiutino nella ricerca del senso dell’esistenza e conducono a libere e motivate scelte
- aiutare nella formazione di atteggiamenti ispirati ad una religiosità autentica, quali l’amore per la verità e il desiderio di cercarla, la capacità di stupirsi e di contemplare, il senso del mistero, la capacità di autentico rispetto e tolleranza nei confronti delle altrui posizioni
- promuovere la capacità di sintesi tra fede e cultura
Indirizzi generali per le attività
Sono condivisi e fatti propri i principi enunciati nel DPC 7.6.95 (GU 138 del 15/06/95) relativi a:
a. Uguaglianza
b. Imparzialità e regolarità
c. Accoglienza e integrazione
d. diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza
e. Partecipazione efficienza e trasparenza
f. Libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale
a. La responsabilità
Responsabile del progetto Educativo è il Dirigente Scolastico che è anche responsabile della traduzione dello stesso in Piano dell’Offerta Formativa, nonché delle attività conseguenti e dell’applicazione dei regolamenti interni, che opererà in stretta collaborazione con i Docenti e con i Rappresentanti eletti.
Come principio operativo, il principio di responsabilità tende a rendere tutti gli operatori, nel proprio ambito di competenza, soggetti protagonisti delle loro azioni. Intende inoltre valorizzare nella vita scolastica (sia nei docenti che negli alunni) un atteggiamento di reciproca fiducia e la capacità di autovalutazione, per creare un clima generale costruttivo.
b. La collegialità
Il principio della collegialità, soprattutto nelle scelte didattiche, è posto a base della gestione della scuola sia perché per legge responsabili delle attività scolastiche sono gli organi collegiali (Consiglio d’Istituto, Collegio dei Docenti, Consigli di classe), anche per coerenza con il Progetto Educativo che mira ad offrire una formazione integrale della persona e che trova perciò nello spirito della collaborazione e in un clima relazionale di corresponsabilità il terreno più adatto per ottenere risultati positivi.
Questo principio va quindi applicato nel costante riferimento al Progetto Educativo accettato e condiviso e in collaborazione con i responsabili della sua attuazione
c. La flessibilità
Nel rispetto delle norme nazionali e degli indirizzi dati dall’autorità scolastica, nella logica dell’autonomia scolastica, si assume il criterio della flessibilità come possibilità di finalizzare meglio le norme della situazione concrete , mirando sempre alla qualità delle relazioni e del servizio alle persone.
d. L’autovalutazione
Nel Piano Offerta Formativa della scuola verranno definiti gli standard di qualità del servizio scolastico e gli strumenti di autoverifica, sia per la correzione in itinere sia per una valutazione finale.
La scuola la responsabilità delle opere educative. della loro finalità e del loro buon funzionamento.
Essa si rivolge a tutti coloro che, entrando a far parte della comunità educativa ne condividono il Progetto e l’ispirazione, affinché diano il proprio apporto personale di conoscenza, di esperienza e di competenze per il raggiungimento delle mete delineate.
• I Docenti
Hanno il ruolo di primaria e fondamentale importanza per il raggiungimento delle finalità delineate: a loro è affidata in larga parte la formazione degli alunni.
Essi sono perciò chiamata ad un’ elevata professionalità, che cureranno attraverso
l’aggiornamento organizzato dalle scuole e lo studio personale.
La formazione di un’autentica comunità educativa richiede ch’egli educatori instaurino tra loro un rapporto di efficacia collaborazione che, nel rispetto delle singole personalità, promuova una comune azione costruttiva.
• Gli specialisti delle attività integrative
L’impegno per un’educazione integrale della persona si tradurrà, secondo le decisioni di volta in volta elaborata nel POF, nella promozione di iniziative e attività ad integrazione dell’attività curriculare.
• I genitori
Sono i primi e principali responsabili dell’educazione dei loro figli. Le attività della scuola si collocano nel rispetto e nella valorizzazione di questo ruolo della famiglia, chiedendo e offrendo collaborazione.
I genitori che intendono affidare i loro figli alle strutture educative sono invitati a considerare con attenzione il Progetto Educativo che verrà loro consegnato e a chiedere l’ammissione dei figli sulla base di una convinta convinzione.
• Gli alunni
Essi sono la ragion d’essere della comunità educativa. Perché l’azione formativa raggiunge il suo scopo, è necessario che essi non la vivano come destinatari passivi, ma la recepiscano come contributo per la loro attiva autoeducazione.
La disponibilità nei confronti delle finalità esposte in questo documento, che viene esposta in loro nome dai genitori, deve trasformarsi con il crescere dell’età in consapevole e responsabile adesione personale.
A loro viene chiesto in particolare di impegnarsi seriamente nella loro formazione, di partecipare alle iniziative che verranno organizzate e di stabilire con gli educatori rapporti corretti e costruttivi.
d. Gli organismi collegiali di partecipazione
La scuola darà vita agli organismi di partecipazione in cui le diverse componenti possano
incontrarsi, confrontarsi e assumere decisioni utili all’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa.
La struttura, la composizioni e le competenze di questi organismi sono determinate in base alla normativa vigente e le necessità delle singole scuole.
N.B.: Il Progetto Educativo trova completamento e integrazione nei seguenti documenti:
• Piano dell’Offerta Formativa
• Piano Annuale delle Attività
• Regolamento Interno